«È più facile dominare su chi non crede in niente».

Scheda tecnica:
- Titolo: La storia infinita
- Autore: Michael Ende
- Anno di pubblicazione: 2009
- Editore: Tea
- Genere: narrativa per ragazzi
- Consiglio x la lettura: consigliato per chi è disposto a viaggiare… da un mondo all’altro.
Magico. Non c’è altro modo per definire questo libro. E come tutti i libri magici non può essere incasellato in un target, perché i ragazzi vengono rapiti dal mondo fantastico ricreato tra le pagine, gli adulti si immergono nel sottosuolo della fantasia trovando una miniera di spunti di riflessione sulla vita e tutti i lettori voraci che perdono sé stessi leggendo vedono realizzarsi il desiderio profondo di entrare davvero tra le pagine di un libro e non sapere più dove finisca la realtà e inizi la fantasia. D’altronde la magia non può essere spiegata, ma solo vissuta.
Trama
Bastiano è un giovane goffo e non è quel che si dice comunemente un “ragazzo sveglio”, ma la lettura (e il termine è improprio, perché egli passerà alternativamente dal ruolo di lettore a quello di personaggio e di protagonista) di questo libro lo farà cambiare e farà cambiare la Storia stessa. Gli farà capire che il “fa’ ciò che vuoi” che sta scritto sull’amuleto ricevuto in dono non significa “fa’ quel che ti pare”, ma esorta a seguire la volontà più profonda per trovare sé stessi. Che è la strada più ardua del mondo. Il libro e Bastiano la percorreranno insieme, e il ragazzo attraverserà tutti i suoi desideri e passerà dalla goffaggine alla bellezza, alla forza, alla sapienza, al potere, fino a quando dovrà fermarsi.
Spunti di riflessione
La prima volta che ho conosciuto questo libro è stato durante il mio primo viaggio da sola tanti anni fa. Uno di quei viaggi in cui ci si mette alla prova per dimostrare qualcosa a sé stessi o semplicemente per trovare un po’ di pace.
La prima traccia che mi ha portato a Ende è stata una citazione, non ricordo quale fosse esattamente, ma ricordo con esattezza quello che provai. Fu come se il tempo si fosse fermato per farmi capire e sentire in profondità quello che stavo leggendo, e non era qualcosa legata alla mia volontà di estraniarmi; è stato automatico. Senza neanche pensarci sono andata in libreria, ho comprato il libro e ho iniziato a leggerlo. Ebbene… ad oggi non riesco a ripensare a quel viaggio senza ricordare questo libro, come se fosse stato un compagno di viaggio, una guida inimitabile, un vecchio saggio che ti suggerisce la strada da percorrere con voce pacata e occhi buoni.
Se dovessi descrivere La storia infinita direi che è una grande metafora della vita, della morte e di tutto ciò che sta nel mezzo.
Un corteo di personaggi che popolano le pagine di questo libro, ognuna intrisa di un significato profondo. Un significato che ci parla della perdita della speranza che ci rende deboli e manipolabili, delle ossessioni di cui ci nutriamo che ci rendono schiavi dei nostri fantasmi relegandoci nel “Nulla”, della tendenza a banalizzare la “Fantàsia” che è in noi per sentirci meno spauriti, o sperduti, di fronte alla vita, del coraggio di lasciarci guidare dai nostri desideri, della capacità di desiderare, di legittimare il proprio passato e riconoscersi il diritto di un futuro, di una morte che può essere una rinascita, della capacità di riuscire a cambiarsi, dell’importanza di sentirsi amati a discapito dell’armonia, dell’essere e riconoscersi individui insostituibili con una propria unicità.
L’unico modo vagamente esaustivo per condividere la grandezza di questo libro è leggerlo. Spiegarlo è riduttivo e banalizzante.
Credo che il titolo non potesse essere che questo: La storia infinita. Potremmo non essere in grado di cambiare infinite volte, eppure nell’immaginazione tutto è possibile e riesce a estendersi oltre i confini concepibili… “ma questa è un’altra storia e si dovrà raccontare un’altra volta”.
Denise Sarrecchia